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Expo: 10 cose da vedere, già pronte per il 1° maggio

SOMMARIO

Il Padiglione Zero introduce ai temi dell’esposizione, con una scenografia di grande impatto che porta il visitatore a “entrare” all’interno della Terra. La Cascina Triulza sottolinea le buone pratiche di sostenibilità; il Children Park è l’area ludico-didattica dedicata ai bambini; mentre al Future Food District si scopre come e cosa mangeremo nel futuro. Da domani 1° maggio il sito espositivo di Expo aprirà tutti i giorni dalle 10 del mattino. Cosa è pronto al 1° maggio? Cosa visitare? Ecco una lista di 10 suggerimenti

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Expo: 10 cose da vedere, già pronte per il 1° maggio

-1 giorno e Milano sarà al centro del mondo. Dopo critiche, polemiche e ritardi, l’ora “X” è arrivata. Si inizia stasera, giovedì 30 aprile, dalle 20.30 in Piazza Duomo con il concerto di Andrea Bocelli e l’orchestra del Teatro alla Scala, per la grande inaugurazione. E dal 1° maggio il centro espositivo sarà aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 23.00.

Ma cosa si potrà vedere da domani 1° maggio? Cosa sarà pronto? A giudicare dalle parole di Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, sarà sostanzialmente tutto aperto, senza lacune evidenti.
Le perplessità maggiori su quanto affermato dal commissario non mancano e riguardano in particolar modo Palazzo Italia, il cui termine dei lavori è fissato al 30 aprile. Sembrerebbe infatti che il padiglione italiano, unico sito oltre a Cascina Triulza che non verrà abbattuto a evento finito, all’apertura si presenterà finito (quanto meno al piano terra), fatta eccezione per alcuni uffici e spazi riservati all’utilizzo interno, mentre sembra impossibile ammirarne l’Auditorium per tempo. A essere in ritardo anche alcune parti dei padiglioni di Coldiretti e Confindustria (nella zona sud del Cardo), così come è rimandata al 2 giugno (in occasione della Festa della Repubblica) l’inaugurazione della scenografia realizzata dal premio Oscar Dante Ferretti per il Cardo e il Decumano.

Gli oltre 50 padiglioni dei paesi partecipanti, assicura poi Sala, saranno tutti accessibili dal 1° maggio. Turchia, Russia e Lettonia sono i tre più ritardatari, per i quali ancora non è certa l’apertura effettiva al 1° maggio.

Cosa vedere quindi al 1° maggio? Ecco una lista con 10 siti sicuramente accessibili, mentre rimangono poi validi i consigli espressi all’interno dell’articolo Ci vado o non ci vado? 6 motivi per dire sì all’Expo.

1. Padiglione Zero

È l’area, curata da Davide Rampello e progettata da Michele de Lucchi, che accoglie i visitatori, introducendoli alla visita del sito Espositivo. Il Padiglione Zero è il luogo che percorre le fasi dell’evoluzione dell’umanità nelle quattro arti che ispirano l’intero padiglione, partendo dall'Homo Sapiens fino ai giorni presenti. Un posto privilegiato viene poi riservato alla storia dell’alimentazione che arriva ad indagare le grandi contraddizioni odierne, tra fame e obesità. È probabile che il sito, a Expo concluso, si trasformi in un set cinematografico.
Visitarlo perché: È caratterizzato da un forte impatto scenografico che riproduce un pezzo della crosta terrestre sollevata dal terreno. Il visitatore entra letteralmente all’interno della Terra. Inoltre ospiterà il contributo delle Nazioni Unite (“Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile”) e la Best Practice Area, la raccolta dei migliori esempi sul tema della nutrizione.

2. I Cluster

Sono nove in totale e rappresentano una delle novità di questa Esposizione Universale che raggrupperà determinati Paesi non per aree geografiche, ma secondo identità tematiche. E quali potevano essere i fili conduttori, se non le diverse produzioni agricole e alimentari? I Cluster (suddivisi tra riso; cacao e cioccolato; caffè; frutta e legumi; spezie; creali e tuberi; bio-mediterraneo; isole mare e cibo; zone aride) sono caratterizzati da aree comuni che sviluppano la filiera alimentare attraverso spazi funzionali, come mercato, mostre e degustazioni.
Visitarli perché: Ogni cluster presenta un’ambientazione unica e diversa. L’area dedicata a cacao e cioccolato si apre come una giungla, tra piantagioni delle aree tropicali e subtropicali; in quella del riso si ha l’impressione di entrare in una grande risaia; le zone aride ricreano un’atmosfera di tempesta di sabbia nel deserto; mentre il cluster del caffè si ispira alle foreste tropicali di Africa e America Centrale.

3. Lake Arena

Il Lake Arena è situato a nord del sito espositivo e costituisce lo spazio all’aperto più grande dell’intera area. La sua funzione è quella di ospitare eventi e concerti, ma anche spettacoli d’acqua e pirotecnici, con palchi galleggianti e installazioni artistiche, oltre a una gradinata in grado di accogliere circa 3.000 persone e una piazza da 28.000 mq con circa 100 alberi disposti su tre cerchi concentrici.
Visitarlo perché: Oltre a ospitare l’Albero della Vita, la grande installazione alta 37 metri, posta al centro dell’area assieme a un sistema di fontane, Lake Arena comprende anche il quinto elemento dell’itinerario ONU: “Sfida Fame Zero: Zero perdite o sprechi di cibo” che sensibilizza i visitatori sull’enorme quantitativo di cibo che viene sprecato, a livello individuale e nella ristorazione.

4. Cascina Triulza-Padiglione della Società Civile

Antica costruzione rurale già presente all’interno del sito espositivo, la Cascina Triulza simboleggia le origini contadine di Milano. Ristrutturata per Expo, ospita al suo interno, in uno spazio di 7.900 mq, il Padiglione della Società Civile che mostra il contributo delle organizzazione riunite sotto il nome di Fondazione Triulza nel valorizzare le buone pratiche legate ai temi dell’esposizione. Al suo interno si trovano anche servizi di ristorazione e accoglienza, oltre a un’area espositiva, una dedicata agli eventi con auditorium, workshop e laboratori, un’area mercato e una lavoro, con postazioni dove creare networking e collaborazioni con le realtà del terzo settore.
Visitarlo perché: Cascina Triulza ospita, delle 18 installazioni dell’itinerario ONU, quella dedicata alle donne e al loro ruolo nella lotta alla malnutrizione. Inoltre dall’1 al 3 maggio lo spazio sarà inaugurato con tre giorni di laboratori, spettacoli artistici e animazione per i più piccoli.

5. Fab Food

Inizierà il 1° maggio e sarà presente per tutti i sei mesi di manifestazione la mostra “Fab Food. La fabbrica del gusto italiano”, promossa da Confindustria all’interno del Padiglione Italia e curata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’esposizione si sviluppa su uno spazio di 900 mq suddiviso in 10 sale in cui intende mostrare come ottenere prodotti alimentari di qualità, a prezzi accessibili, rispettando l’ambiente.
Visitarla perché: Si tratta di una mostra molto interattiva che coinvolge il visitatore in prima persona, fin dalla prima sala, portandolo a riflettere sulle possibili soluzioni legate al tema di Expo per sfamare nel 2050 9 miliardi di persone.

6. Children Park

Area di gioco dedicata ai bambini, curata da Sabrina Cantarelli e sviluppata dal team di Reggio Children, Il Children Park propone ai bambini dai 4 ai 10 anni, attività stimolanti legate al tema della sostenibilità del Pianeta, attraverso elementi chiave come l’acqua, la terra, l’aria e l’energia. Si presenta come un giardino “magico” che ospita otto installazioni, dove naturale e artificiale si intrecciano.
Visitarlo perché: All’interno del Children Park, l’installazione ONU è stata realizzata con la collaborazione di UNICEF Italia e approfondisce il tema della malnutrizione infantile, attraverso un linguaggio comprensibile anche dai più piccoli.

7. Future Food District

È il padiglione, realizzato da Coop con Carlo Ratti (direttore del Senseable City Lab al Massachusetts Institute of Technology), dedicato agli scenari futuri inerenti alla filiera di produzione degli alimenti e del loro consumo. Punto cardine del padiglione il Supermarket del futuro, con schermi tattili e display interattivi, dove i visitatori potranno provare in prima persona l’esperienza di acquisto. Grandi corsie mostrano le varie fasi di lavorazione dal prodotto grezzo a quello finito, mentre gli alimenti si trovano disposti su ampi tavoli invece che sugli scaffali e basta sfiorarli per leggere su grandi schermi la loro storia e le informazioni di etichetta. Accanto al negozio si situa l’Exibithion Area che mostra quali saranno gli alimenti del domani, partendo da alcune proposte derivanti dalle 1.900 specie di insetti commestibili. Nell’area Cucina si può poi sperimentare l’utilizzo di nuove tecnologie con l’aiuto di chef professionisti.
Visitarlo perché: È probabilmente l’area tematica che suscita più curiosità, con un alto coinvolgimento per i visitatori. Inoltre, oltre al personale, si farà la conoscenza di anche YuMi, robot in grado di interagire con le persone.

8. Il Padiglione della Cina

Dalla A di Angola alla Z di Zimbabwe, sono oltre 50 i paesi partecipanti con proprio padiglione, di cui alcuni molto affascinanti (l’Austria ad esempio ha realizzato un vero e proprio bosco, in grado di produrre ossigeno per 1.800 persone all’ora). Di seguito il suggerimento per tre padiglioni. È il secondo padiglione più ampio dopo quello della Germania, posizionato al centro del Decumano, che segue il tema “Terra di speranza, cibo per la vita”. Oltre al Padiglione nazionale, la Cina presenta anche quello di Vanke, realizzato dall’archistar Daniel Libeskind e quello di China Corporate United Pavillion, con un consorzio di aziende nazionali. Suddiviso in 5 aree tematiche, il padiglione segue un grande tema della filosofia cinese che vede l’uomo come parte integrante della natura.
Visitarlo perché: L’area, che presenta un’affascinante struttura a “onde di grano” approfondisce inoltre le tradizioni culturali millenarie cinesi e i progressi fatti nell’agricoltura.

9. Il Padiglione del Qatar

“Seminare sostenibilità, soluzioni innovative per un cibo sostenibile” . È questo il tema del Padiglione realizzato dal Qatar la cui struttura si ispira, su una superficie di oltre 2000 mq distribuiti su tre piani, ai cesti tradizionali “Jefeer” , circondata da palme e sabbia. Lo scopo dell’area è quello di mostrare l’impegno del paese per un’alimentazione sicura e sostenibile e una cultura della vita sana. Le connessioni tra passato e futuro sono poi continuamente riproposte, partendo dal souk che accoglie i visitatori e li introduce nella cultura locale, tra tatuaggi all’hennè e tradizione culinaria.
Visitarlo perché: All’interno del suo padiglione il Qatar mostra le moderne tecnologie “verdi” proposte per affrontare il tema della sostenibilità. Accanto al sito si trova poi un teatro dove nel corso dei 6 mesi verranno organizzati eventi.

10. Il Padiglione della Germania

Tra tutti i padiglioni presenti, occupa lo spazio più ampio (oltre 2.600 mq) e si chiama “Field of ideas”, caratterizzato da pannelli fotovoltaici, stampati su una pellicola speciale che li rende flessibili e organici, mentre la regolazione climatica interna avviene in modo naturale, senza consumi energetici. Il Padiglione della Germania, che richiama i paesaggi rurali della nazione tra campi e prati, si divide in sei aree (terra, acqua, clima, biodiversità, cibo e il giardino delle idee) che sottolineano l’importanza per l’alimentazione del futuro, di sviluppare un rapporto con la natura che ne riconosca tutto il valore. Il percorso parte dalle fonti dell’alimentazione, passando dalla produzione alimentare per poi giungere al consumo.
Vederlo perché: Tra le novità il padiglione presenta il SeeBoard, una guida virtuale e interattiva pensata per accompagnare il visitatore all’interno dell’area che consente di ottenere ulteriori informazioni sul materiale esposto. Il percorso si conclude poi con lo show “Be(e) active” che permette ai visitatori di vedere il mondo naturale della nutrizione attraverso gli occhi delle api in volo.

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