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Torino e le sue mille anime culturali

SOMMARIO

Torino è sempre stata una città di passaggio. E una visita a Torino, anche in occasione di Expo, è il momento giusto per esplorare le sue mille sfaccettature culturali. Prima porta di accesso in Italia dal nord ovest dell’Europa, poi punto di arrivo per tanti emigrati che cercavano un lavoro nelle sue fabbriche dopo la seconda guerra mondiale, oggi ha mantenuto la sua capacità di accogliere nuovi popoli e ha fatto della diversità culturale una ricchezza da esplorare

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Torino e le sue mille anime culturali

Porta Palazzo e il Balon

Si sale sul tram numero 4, una sorta di metropolitana leggera che percorre tutta la città da nord e sud, e e si scende alla fermata di piazza della Repubblica. Quello che si trova è di essere catapultati a migliaia di chilometri di distanza dalle Alpi, in un’atmosfera che ricorda sia la medina di Marrakech in Marocco che il quartiere di Ballarò a Palermo. Piazza della Repubblica è la piazza più grande di Torino e il mercato all’aperto di Porta Palazzo che viene montato lì ogni mattina dagli ambulanti è il più grande d’Europa. Più di 50 mila metri quadrati dove è possibile trovare qualsiasi genere alimentare, ma anche abbigliamento e antiquariato. Il sabato arriva ad accogliere fino a 100 mila visitatori!

Piazza della Repubblica è un luogo antico, di origine romana, che passò attraverso guerre e rivoluzioni per incontrare l’architetto Filippo Juvarra nel 1700. A lui i Savoia affidarono il progetto dell’area, circondata da eleganti palazzi e porticati barocchi. E’ del 1800 invece la pianta ottagonale, unica nel suo genere e riconoscibile a colpo d’occhio da ogni cartina della città.

A Porta Palazzo si trovano tre strutture storiche che ospitano i mercati alimentari. Una dedicata al pesce, una per i prodotti dei contadini e l’altra riservata alla vendita di carne, la famosa Tettoia dell’Orologio. Tutto il resto della piazza è occupata da ambulanti che vendono verdura, frutta e spezie da ogni parte del mondo, specialità arabe e balcaniche insieme a mobili antichi e oggetti usati. Sono tante anche le associazioni che organizzano tour guidati di Porta Palazzo e delle sue meraviglie enogastronomiche. Meglio però tenere le borse ben chiuse e lasciare gli oggetti di valore in albergo, perché come ogni grande luogo affollato i borseggiatori sono sempre in agguato.

In piazza della Repubblica spicca un edificio in vetro e acciaio. È il Centro Palatino, riservato al commercio al dettaglio di abbigliamento e servizi. Costruito dall’archistar Massimiliano Fuksas nel 2001, nasconde nei suoi sotterranei le antiche Ghiacciaie. Vere e proprie fabbriche del freddo, garantivano dal 1700 cibo fresco e sano tutto l’anno ai torinesi. Sono anche state le prime gelaterie della città: qui venivano infatti preparati dolci e sorbetti per l’aristocrazia del tempo.

Tutti i sabati a ridosso di Porta Palazzo viene organizzato il Balon, una vera e propria istituzione cittadina. L’area compresa tra via Borgo Dora, via Mameli e canale Molassi si riempie di 136 espositori che offrono antiquariato, robivecchi, abiti vintage e di seconda mano, libri, biciclette e oggetti usati. Si può anche trovare un computer a prezzo stracciato! Ogni seconda domenica del mese il Balon diventa il Gran Balon. Da 27 anni 250 bancarelle, 50 negozi, bar, ristoranti e un numero imprecisato di ambulanti danno vita a uno dei mercati più famosi d’Italia. Un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita!

Dal 2012 piazza della Repubblica è sorvolata dalla Turin Eye, una mongolfiera statica che sale nel cielo fino a 150 metri e permette una visuale unica della città, un colpo d’occhio di 20 kilometri sull’orizzonte. Si sale, meteo permettendo, per 20 minuti e d’estate vengono anche organizzati dei gruppi notturni. La prenotazione deve essere effettuata almeno 24 ore prima e il numero di passeggeri viene stabilito dal pilota in base alle condizioni meteo.

San Salvario

San Salvario è un quartiere compreso tra corso Vittorio Emanuele II, corso Massimo d’Azeglio e il fiume Po, corso Marconi e via Nizza, immediatamente a ridosso della stazione di Porta Nuova ed è il secondo quartiere più multietnico della città dopo Porta Palazzo. Sul suo territorio abitano torinesi di oltre 100 nazionalità diverse. Basti pensare che a San Salvario si trovano numerose Chiese cattoliche, il Tempio valdese, la Sinagoga ebraica, la parrocchia ortodossa russa di San Nicola e tante sale di preghiera musulmane.

Quartiere molto giovane per via della sua stretta vicinanza alla facoltà di Architettura, nei primi anni 2000 è stato protagonista di una profonda riqualificazione che accanto a macellerie halal e a gastronomie peruviane ha visto l’apertura di numerosi studi di design e di progettazione. Il suo cuore è il mercato di piazza Madama Cristina, di dimensione contenuta ma ricco di alimenti che vengono da ogni parte d’Italia e del Mediterraneo. Sotto la sua tettoia inoltre vengono organizzati quasi ogni fine settimana eventi fieristici e mercatini vintage.

San Salvario è una zona ricca di associazioni culturali che promuovono l’integrazione e la convivenza tra le diverse etnie. Dalla ristrutturazione degli ex bagni pubblici di via Morgari è nata la Casa del Quartiere, un edifico aperto alla cittadinanza e alle sue iniziative. Alla Casa del Quartiere si può fare aperitivo, frequentare un corso di pittura, seguire una lezione di arabo, lasciare i bambini al pomeriggio, vedere uno spettacolo teatrale o fare festa con gli amici. È il simbolo della nuova Torino multietnica, aperta e inclusiva.

Negli ultimi 10 anni in via Baretti e nelle sue perpendicolari fino a piazza Saluzzo si è lentamente imposta la nuova movida torinese, che ha strappato allo spaccio e alla delinquenza uno degli angoli più suggestivi di Torino. I locali aprono con il ritmo di uno nuovo alla settimana, sono spesso di dimensioni ridotte e i ragazzi restano in strada a bere e chiacchierare, anche durante il freddo inverno torinese. Mentre il quartiere sta ancora cercando di imporre delle regole che vigilino sulla convivenza tra i residenti e gli avventori, San Salvario esplode d’estate, quando a malapena è possibile farsi strada tra la folla di ragazzi che lo frequentano.

Ecco qualche suggerimento sui locali da non perdere:

Diwan Cafè, via Giuseppe Baretti, 15, 10125 Torino. Il primo locale che ha aperto a San Salvario, quando ancora era un quartiere buio e mal frequentato. Oggi serve l’aperitivo più famoso del quartiere, organizza anche raffinati dj set, mostre d’arte e brunch nel fine settimana.

Bottega Baretti, via Sant'Anselmo, 28, 10125 Torino. Uno dei ristoranti più amato dai giovani. Sempre al completo, bisogna prenotare con largo anticipo. Si mangia prevalentemente pizza oppure piatti di carne semplici e genuini. Dal design molto curato, ha comunque dei prezzi contenuti.

Lo Scannabue largo Saluzzo, 25/H, 10125 Torino. Uno dei ristoranti più affermati della città, offre cucina tradizionale con un’attenzione particolare alle eccellenze dell’enogastronomia piemontese. Prezzi leggermente sopra la media e fornitissima carta dei vini.

La Cuite via Baretti 11/G, 10125 Torino. Il luogo perfetto dove bere una birra prima di cena accompagnata da tapas piemontesi come acciughe al verde e carne cruda. Ambiente rilassato ed informale, ottimo anche un cocktail prima di proseguire la serata in discoteca.

Horas Kebab, via Berthollet, 24, 10125 Torino. Uno dei primi “kebabbari” della città, è il più amato dai giovani ed è uno dei più famosi in città. Aperto fino a tarda notte, è frequentato da studenti, ma anche da impiegati e pensionati. Un’istituzione della Torino multietnica!

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