Alla scoperta della Calabria più autentica. In 3 itinerari
È una delle regioni più selvagge d’Italia, con panorami mozzafiato, scogliere a picco sul mare limpido e piccoli borghi dove rivivere antiche tradizioni religiose, incastonati nelle montagne che sorgono a ridosso della costa. La Calabria, infatti, vanta molti itinerari poco conosciuti, lontani dal turismo di massa, che permettono di ammirare le sue meraviglie naturali ancora in larga parte inesplorate e alcuni tesori archeologici di origine antichissima. OFTravel ha selezionato tre percorsi di viaggio per chi, quest’anno, sceglierà l’Italia e il turismo di prossimità come meta per le prossime vacanze. Si parte dalle cime del Pollino, il parco nazionale più grande della penisola che si sviluppa a cavallo del confine lucano, nel nord della regione. Per poi scendere lunga la costa frastagliata della Riviera dei Cedri, attraversando alcuni piccoli borghi ancora immersi nel folclore e nelle antiche tradizioni locali. Fino ad arrivare alle foreste dell’Aspromonte, nella Calabria meridionale.
Parco Nazionale
del Pollino
Le montagne di Orsomano nel Parco Nazionale del Pollino
Il piccolo borgo di Papasidero
Chi sceglie un’escursione del parco può anche visitare alcuni rilevanti monumenti come il Santuario della Madonna del Pollino a San Severino Lucano o quello di Santa Maria delle Armi alle pendici del monte Sellaro. Nella valle del fiume Lao si può fare una sosta nell’antico borgo di Papasidero, abitato dalla preistoria, o a Laino con il suo centro storico e il castello risalente al 1811.
Riviera dei Cedri
Il piccolo borgo di Scalea arroccato sulla roccia
Un itinerario alla scoperta di questa zona non può non prevedere una tappa ad Aieta, di origine bizantina, dove valgono una visita la cappella di San Nicola e la chiesa di Santa Maria della Visitazione. Il piccolo borgo si trova nel Parco Nazionale del Pollino, e benché disti solo 12 km dal mare, vanta tradizioni culturali e enogastronomiche più tipicamente montane. A Praia a Mare, legata al culto della Patrona, la Madonna della Grotta, sono famose le spiagge che si sviluppano su 6 km di costa. In origine era un villaggio di contadini e di pescatori sorto sulle spiagge strette tra il corso del fiume Noce e il contrafforte roccioso oltre la pianura alluvionale del fiume Lao.
Praia a Mare è un antico borgo di pescatori, famoso per le sue spiagge
Spostandosi a Paola, si ammira il santuario fondato nel 1453 da San Francesco, patrono della Calabria. L’imponente complesso è assolutamente da visitare ed è ancora oggi uno dei luoghi simbolo della regione, avvolto da tradizioni religiose antiche e misticismo. Infine, l’ultima immancabile tappa è Scalea, splendido borgo a picco sul mare e noto per le sue chiese tra cui quella di San Nicola in Plateis.
Aspromonte
Un panorama dal Parco Nazionale dell'Aspromonte
Uno degli itinerari più famosi per raggiungere il Massiccio dell’Aspromonte è quello che segue l’Antico Sentiero dei Greci, percorribile in circa 4 ore, che porta al Passo della Limina passando per il torrente Torbido, il Passo Sella e l’altopiano Fossi di San Nicodemo con il suo santuario.
Il paesino abbandonato di Pentedattilo
Nel vasto e selvaggio territorio dell’Aspromonte sorgono anche alcuni “borghi fantasma”. Tra le montagne della costa jonica si trova Pentedattilo, piccolo paesino abbondonato legato ad antiche leggende sui fantasmi che prende il nome dalla roccia su cui è stato costruito, che assomiglia a una mano. Mentre Roghudi è arroccato su uno sperone che si affaccia sulla Fiumara Amendolea. Abbandonato dagli anni ’70 dopo una terribile alluvione, deve il suo nome ai numerosi crepacci che lo circondano ed è ancora possibile visitarlo, passeggiando tra le vie. Senza entrarci, si scorgono nelle case dettagli come tovaglie e bottiglie.