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Calabria: alla scoperta della buona tavola con il NYT

 di Chiara Corti

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La cipolla rossa di Tropea, il bergamotto, la n’duja di Spilinga e il peperoncino, il pecorino del Monte Poro, le ricotte, il vino Cirò e l’olio extravergine di oliva. Sono solo alcuni dei prodotti tipici che rendono la Calabria una meta interessante non solo per il suo mare cristallino e per le sue bellezze paesaggistiche, ma anche per effettuarvi un tour enogastronomico di tutto rispetto. Non a caso il New York Times la consiglia, unica meta italiana, come destinazione per il 2017. Il clima mite, il terreno fertile e i metodi tradizionali seguiti nelle coltivazioni consentono la crescita di ottimi prodotti, utilizzati in cucina in abbinamento a spezie, aromi ed erbe. La cultura culinaria calabrese può vantare infatti una tradizione millenaria che porta le tracce dei numerosi popoli che vi sono passati: greci, romani, normanni, arabi, spagnoli, francesi. Si tratta di una cucina essenziale, mediterranea e sana, tutta da scoprire pianificando un itinerario. OF fornisce qualche suggerimento.





Reggio Calabria

reggio calabria

L'arena dello stretto situato sul lungomare Falcomatà a Reggio Calabria

I periodi migliori per pianificare un tour della regione, se si vuole approfittare anche della spiaggia, potrebbero essere i mesi di maggio, giugno o settembre, caratterizzati da un caldo non afoso e che consentono di evitare il turismo di massa. Con un occhio al portafoglio, si può ad esempio partire nella giornata di lunedì, scelta spesso più economica rispetto al weekend. La soluzione più comoda è prenotare un volo, atterrando ad esempio a Reggio Calabria, e noleggiare poi un’auto in loco. Tra la prima e la seconda giornata una visita la merita indubbiamente il Museo Archeologico Nazionale, dove si possono ammirare i famosi Bronzi di Riace. Ristrutturato, ampliato e riallestito, con i suoi 11.000 metri quadrati Palazzo Piacentini, affacciato su Piazza De Nava, nel centro storico, è uno fra i più imponenti poli museali archeologici d’Italia. Si consiglia anche una passeggiata sul noto lungomare cittadino, costellato di negozi, bar e ristoranti.

I Bronzi di Riace costuditi al Museo Nazionale di Reggio Calabria

Per quanto riguarda la gastronomia locale, il piatto tradizionale è rappresentato dai maccheroni, conditi con il sugo bianco o rosso preparato con carne di capra o maiale. Tipici sono anche la parmigiana di melanzane, il pesce stocco alla “trappinara”, il pescespada e i torroni. Una sosta la merita l’azienda agricola Lucà di Bianco, dove sorseggiare un calice di Greco, selezionato tra le migliori etichette italiane dall’Associazione Italiana Sommelier poco più di un anno fa. In alternativa, si può scegliere la Casa vinicola Criserà di Catona. Qualche specialità si può gustare a cena al ristorante Gambero Rosso a Marina Di Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio, premiato con 1 stella Michelin sulla Guida 2017.
Dove dormire. A Reggio Calabria si può prenotare ad esempio la suite executive del Grand Hotel Excelsior’s, 4 stelle. Il prezzo medio per notte con prima colazione e vista mare è di 210 euro.


Pentedattilo, Bova

Scilla

La spiaggia La Perla della Calabria a Scilla

Restando in provincia di Reggio, il terzo giorno di viaggio può essere dedicato alla visita del paese arroccato di Pentedattilo, frazione di Melito Porto Salvo, borgo arroccato sul Monte Calvario. La sua forma ricorda una mano con cinque dita (da qui il nome) e le sue vie furono teatro della “strage degli Alberti” tra le due nobili famiglie locali. Si può optare per un pranzo a base di prodotti tipici della zona a Bova, altro notevole borgo a solo mezz’ora di auto, per poi spostarsi nel pomeriggio a Scilla, antico borgo di pescatori a poco più di un’ora di viaggio, dove passeggiare nei vicoletti di Chianalea e visitare il Belvedere di San Rocco. La cena ideale è qui a base di pesce azzurro pescato in giornata.

Costa degli Dei

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Il santuario di Santa Maria dell’Isola, a Tropea

Il giovedì ci si sposta quindi sulla Costa degli Dei, così chiamata per il mare splendido, soggiornando magari nella nota Tropea, in provincia di Vibo Valentia, dove visitare il santuario di Santa Maria dell’Isola, a picco sul mare, con una vista spettacolare sulle due spiagge dal mare caraibico ai lati del promontorio e sulle siciliane isole Eolie. I ristoranti tipici nel paese non mancano di certo e vi si deve gustare la cipolla rossa di Tropea (anelli, frittata, la mousse o la bomba calabra), insieme a melanzane ripiene e n’duja (ma attenzione, a piccole dosi). Una cena va prenotata al ristorante stellato Lapprodo, a Vibo Valentia Marina, ordinando ad esempio il duetto di triglia farcito con verdura, formaggio vaccino Il Moro e vellutata di arance e zenzero, tra i cavalli di battaglia dello chef.

La spiaggia bianca di Michelino

I più curiosi possono prenotare una visita guidata all’interno di un’azienda artigianale di produzione e trasformazione della cipolla, scegliendo magari tra quelle aderenti al Consorzio Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, riportate sul sito web. Sarebbe interessante visitare anche un frantoio della zona (organizza ad esempio tour guidati l’azienda agricola Tripaldi, a Limbadi), una masseria sul Monte Poro dove scoprire le tecniche antiche di produzione di formaggi e ricotta e un laboratorio per la preparazione della n’duja a Spilinga. Poi, ci si può concedere il meritato relax, magari sulle spiagge Michelino a Parghelia, Grotticelle a Capo Vaticano o al Paradiso dei Sub a Zambrone. Da non tralasciare è anche una sosta a Pizzo, in primo luogo per gustare il tartufo nella piazza del paese: mangiato altrove non sarà lo stesso.
Dove dormire. A Tropea un’ottima soluzione per il soggiorno è il 5 stelle Villa Paola. La camera superior per due, per due notti, costa 510 euro.






Lamezia e Catanzaro

I vicoli di Lamezia Terme

Il tour può proseguire a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, dove visitare il Castello Svevo, la Cattedrale e il Museo Archeologico, così come l’Azienda Agricola Statti, dove degustare il vino e l’olio, abbinati a salumi e formaggi, e le Cantine Lento. In alternativa, le Cantine Davoli e il Caseificio Corapi, dove gustare mozzarelle e formaggi locali. Piatti tipici della zona di Catanzaro sono il “morzeddhu”, a base di carne di vitello, tradizionalmente servito caldo nel pane casereccio “pitta”, la “tiana”, con carne d’agnello e spezie, le “crocette”, fichi secchi ripieni di noci, cedro candito e cannella, a forma di croce, i “monaceddi”, preparati con uova sode ripiene di cacao.

Il piatto tipico della zona: il “morzeddhu” di Catanzaro

Tra i vini tipici, il Malvasia e il vino di Squillace. Qui si può visitare l’Azienda agricola Migliarese a Soverato, per saperne di più circa il percorso della lavorazione dell’olio, passeggiando tra le piantagioni ortofrutticole e con la possibilità di acquistare marmellate, pomodori secchi e verdure sott’olio. Oppure ci si può soffermare all’Enoteca La Cascina, a Catanzaro Lido. E si può cenare nel ristorante stellato Antonio Abbruzzino. Dove dormire. A Catanzaro si può soggiornare all’Hotel Guglielmo, 4 stelle. Su Booking, arrivando sabato 10 e ripartendo lunedì 11 giugno, si spendono 280 euro per la junior suite con colazione. Disponibili anche pacchetti spa.



Parco nazionale

della Sila o Cosenza

sila

Il Castello Ducale di Corigliano Calabro

Una giornata va investita per gli amanti della natura pianificando una gita nel Parco nazionale della Sila, perla della regione tutelata dall’UNESCO che spazia tra le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, che presenta un sistema di biodiversità davvero significativo. Nei boschi è possibile incontrare il lupo silano (animale simbolo del parco), cinghiali, daini, volpi, puzzole, la biscia dal collare, il biacco e tante altre specie.

La vista sul mare di Amantea Vecchia

Chi preferisce, spostandosi verso la parte nord della punta dello stivale, arriva a Cosenza. In zona sono da visitare il Castello Ducale di Corigliano Calabro (a poco più di un’ora d’auto), con i suoi soffitti affrescati, le sale degli specchi, gli arredamenti d’epoca e le stanze della tortura, e il borgo medievale di Scalea, completamente fatto a scale (scalìa). Una passeggiata la merita anche Amantea Vecchia.
Dove dormire. A Cosenza si può pernottare nel moderno Link Hotel, 4 stelle. La junior suite per due con colazione si può prenotare ad esempio su Booking al costo di 110 euro per la notte del 12 giugno.




Cirò

Cirò Marina

Una sosta va dunque fatta nella zona DOC di Cirò, in provincia di Crotone: il vino Cirò è il più antico prodotto calabrese, diretto discendente del famoso Krimisa. Consigliamo di prenotare una visita guidata all’azienda vitivinicola Librandi di Cirò Marina e di pranzare al ristorante stellato Dattilo, all’interno dell’azienda agricola e vinicola Ceraudo, sulle colline di Strongoli. Si può visitare anche la Torre Melissa e al suo interno il Museo della Civiltà Contadina in cui sono esposti attrezzi e utensili per la lavorazione dell’uva e la produzione del vino.

Dove dormire. Si può soggiornare all’Hotel Napoleon, 4 stelle a Torre Melissa. La suite con colazione costa su Boooking 149 euro ipotizzando di trascorrervi la notte di martedì 13 giugno. Una doppia all’agriturismo Ceraudo costa invece, in media stagione, 74 euro a persona.

Crotone

sila

a fortezza aragonese di Le Castella sull’isola di Capo Rizzuto

Ultima tappa del tour è Crotone, dove visitare la fortezza aragonese di Le Castella sull’isola di Capo Rizzuto, circondata dalla Riserva Marina. A pranzo, si consiglia una sosta al Pietramare Natural Food, new entry 2017 nella Guida Michelin. Tra i piatti tipici della gastronomia crotonese si possono annoverare la “mustica”, preparata con neonati di alici e sardelle in salsa piccante, e i “cavatelli”, orecchiette condite con sugo di carne e ricotta. Tra i dolci, la”pitta nchiusa”: pasta sfoglia ripiena di noci, uva sultanina e canditi. Degni di nota anche i formaggi, fra i quali il Crotonese, prodotto con latte di pecora e di capra e caratterizzato da grani di pepe nero, e i “Butirri”, con cacio cavallo e burro.
Dove dormire. Si può soggiornare al Praia Art Resort, 5 stelle a Le Castella, struttura della quale fa parte il Pietramare Natural Food. Il “patio” per due costa ad esempio per la notte del 14 giugno 380 euro, colazione inclusa.





Tropea

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