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Trentino. Tre itinerari per immergersi nella natura

 di Eleonora Riva e Lucia Ancilotti

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Il Trentino, famoso per le sue vette e gli spazi sconfinati, è una delle mete più gettonate per questa estate insolita all’insegna del turismo di prossimità e del “viaggiare italiano”. Oltre ai tradizionali itinerari ai piedi delle Dolomiti, è ancora possibile trovare zone poco frequentate dai turisti, dove vivere appieno lo spirito e le tradizioni della regione, tra piccoli borghi e meraviglie naturali. OFTravel ha selezionato tre itinerari. Si parte dalla Val di Ledro, con il suo lago da percorrere con facili passeggiate alla scoperta di arte nei boschi e di insediamenti preistorici. Si prosegue poi per la zona del Parco Naturale di Paveneggio duramente colpito dalla tempesta del 2018, dove camminare tra le foreste di abeti rossi per incontrare cervi e stambecchi. E si arriva alla Val d’Ultimo con i suoi spettacolari paesaggi e gli antichi masi rurali.


Val di Ledro

Lago di Ledro
palafitte lago ledro

Il Museo delle Palafitte nei pressi del Lago di Ledro

La zona intorno al Lago di Ledro, a circa 15 chilometri da Riva del Garda, è ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del relax e dello sport. La sua circonferenza di 10 km permette di fare lunghe passeggiate. Come quella, nei pressi della baia di Pur, che conduce alla scoperta di Ledro Land Art, che trasforma i boschi in un museo a cielo aperto. Le sculture riflettono il rapporto tra uomo e natura e sono state create dagli artisti direttamente all’interno della pineta che costeggia il lago. Mucche di granito, mani giganti che spuntano dalla terra e boschi di altalene sono solo alcune delle opere che si possono ammirare. Lungo le sue spiagge è anche possibile praticare numerosi sport acquatici come Sup, nuoto, windsurf e wakeboard.

Lago d'Ampola

Il Lago d’Ampola ospita piante e fiori rari

Il lago è anche famoso per il ritrovamento, nel 1929, dei resti di un insediamento preistorico risalente a 4.000 anni fa e oggi Patrimonio dell’Unesco. Questo Museo delle Palafitte è il più importante sito di questo tipo in Europa. I torrenti dell’omonima valle, invece, sono il luogo ideale per gli amanti della pesca e nelle vicinanze si trova anche la spettacolare cascata del Gorg d’Abiss, che prende il nome dal fatto che l’acqua sbuca dal nulla dalle rocce, precipitando in un profondo canyon scavato dal torrente Massangla. Poco distante, il Lago d’Ampola con il suo sistema di passerelle tra specchi d’acqua e canneti, è uno dei biotopi più interessanti del Trentino e habitat di insetti rari, girini e nifee.


Parco Naturale di Paneveggio

Parco Naturale di Paneveggio

Laghi di Colbricon

I laghi di origine glaciale di Colbricon sono una delle zone più suggestive del Parco di Paneveggio

Regna l’abete rosso nel Parco Naturale di Paneveggio, 200 kmq sormontati dalle Pale di San Martino, e durante uno dei trekking non è raro imbattersi in uno dei 1.500 esemplari di cervo, padrone incontrastato di questi boschi trentini. O negli stambecchi, da poco reintrodotti nel parco. Queste foreste, duramente colpite dal ciclone Vaia nel 2018, che ha portato alla distruzione di 4 milioni di metri cubi di alberi, sono oggetto del Trentino Tree Agreement, progetto per il rimboschimento e la tutela partito proprio dalla Foresta dei Violini di Paneveggio (famosa per la qualità dei suoi abeti di risonanza usati dai liutai di tutto il mondo), e che include anche la Foresta dell’Eremo a San Martino di Castrozza e la Foresta Nascosta di Cadino. Tantissimi i sentieri che portano allo scoperte delle meraviglie del parco. Come i Laghi di Colbricon, di origine glaciale e ricchi di piante secolari come larici e pini cembri, in cui è facile osservare camosci, marmotte e aquile. Da qui si vede anche la cima del Colbricon, teatro di guerra tra italiani e austriaci tra il 1915 e il 1918.


Val Canali

La Val Canali è considerata una delle più belle valli alpine

Altre escursioni per ammirare la natura del parco si possono organizzare nella Val Canali, a poca distanza dal paese di San Martino di Castrozza, considerata una delle più belle valli alpine. La zona è popolata di escursionisti esperti intenti a raggiungere una delle sue maestose vette come il Sass Maor o il Canali, da ammirare anche da valle al tramonto quando si notano le striature rosso ruggine della sua parete. Mentre chi preferisce una passeggiata facile può optare per il percorso delle muse fedaie, tra i pascoli e i boschi intorno a Villa Welsperg, la sede del Parco di Paneveggio in Val Canali. Lungo il percorso sono posizionate delle aree di sosta, dette Legni, in cui conoscere di più sulla storia e sulla biodiversità del luogo. Il percorso prende il nome dalle mitologiche muse greche, entità connesse agli elementi naturali, e alle Fede, le pecore in dialetto locale che qui vengono allevate.



Val d'Ultimo

Val d'Ultimo

Un panorama della Val d'Ultimo incastonata tra le cime dell'Ortles

È spesso trascurata dai turisti, che preferiscono le più note Val di Sole e Val di Non. Ma per chi è alla ricerca di itinerari insoliti per le attività all’aperto, la Val d'Ultimo offre un territorio davvero sorprendente. Questa valle, che si estende per 40 km dalla fonte del torrente Valsura a Fontana Bianca fino alla valle stretta e angusta del Ronzino nelle vicinanze di Lana ed è incastonata tra le splendide cime del Gruppo dell'Ortles sud-orientale, è infatti rinomata per essere una delle più belle del Trentino Alto Adige. Il suo territorio, ricoperto da verdi prati, ampi pascoli e fitti boschi, è anche costellato da antichi masi rurali dove si producono latte e formaggi secondo la tradizione.

Val d'Ultimo

I larici millenari della Val d’Ultimo

I piccoli centri abitati caratteristici sono il punto di partenza ideale per esplorare la zona e assaporare i tipici piatti locali. Tra questi, vale certamente una tappa il piccolo borgo di Santa Gertrude (ha solo 300 abitanti) posto in cima alla vallata: è infatti circondato da famosi larici millenari che ornano i boschi limitrofi, tra i più antichi di tutta Europa. In questa zona, durante l'estate si può passeggiare sugli oltre 700 km di sentieri segnalati che si inoltrano nei boschi circostanti e sono adatti ad ogni livello di difficoltà. Si parte dal fondovalle e si arriva in alta quota, da dove ammirare splendidi panorami della vallata, attraversando laghetti scenografici. Particolarmente suggestiva è l’area escursionistica Schwemmalm (di inverno è anche un comprensorio sciistico) che propone itinerari abbastanza facili, che consentono di costeggiare il torrente Valsura, ammirando anche, lungo il tragitto, sette bacini artificiali e 37 laghi naturali nelle convalli alpine dove godere di una pausa rinfrescante.

Laghi di


Colbricon

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