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Sicilia: 3 itinerari (insoliti) per scoprire il lato nascosto dell'isola

 di Eleonora Riva Lucia Ancilotti

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La Sicilia è nota soprattutto per i suoi meravigliosi parchi archeologici che sono Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco, per le città barocche e le spiagge mozzafiato. Ma se ci si vuole allontanare dai soliti itinerari turistici e addentrarsi nel vero cuore selvaggio dell’isola, si scoprono paesaggi naturali ancora incontaminati esplorando, lungo i percorsi di trekking, le vette che compongono la dorsale appenninica della costa nord settentrionale da cui godere di panorami mozzafiato e le vallate dal sapore autentico dove rivivere antiche tradizioni nei piccoli borghi circondati da scenografiche colline che ospitano vigneti e uliveti.

Quella del 2020 sarà un’estate diversa, alla riscoperta dell’Italia, attraverso un turismo slow e sostenibile, alla ricerca di itinerari inaspettati e paesaggi mai visti, lontano dalle rotte del turismo di massa.

Ecco perché OFTravel ha scelto 3 viaggi alla scoperta della Sicilia più autentica, lontani dalle solite attrazioni turistiche che l’hanno resa famosa. Si parte dal versante meridionale dell’isola, attraverso la Valle dei Platani e dei Monti Sicani, dove percorrere gli antichi sentieri della transumanza che costeggiano il fiume omonimo, per poi spostarsi lungo la costa a nord di Catania per esplorare la Riviera dei Ciclopi, addentrandosi, infine, nel cuore dell’Appennino siculo, a ridosso della costa nord-orientale, dove si sviluppa una delle zone più incontaminate dell’isola.


Valle dei Platani


e Monti Sicani

monti sicani
platani

La foce del fiume Platani, a Ribera

Un territorio autentico dove sopravvivono ancora antiche tradizioni. E’ questo che offre l’entroterra agrigentino, per quei visitatori che vogliono lasciarsi alle spalle i famosi templi della città e andare alla ricerca di località meno note. Come la Valle dei Platani, una zona ancora poco battuta dal turismo e perfetta per gli amanti delle passeggiate, che la possono scoprire percorrendo gli antichi sentieri della transumanza che costeggiano il fiume Platani. Le colline circostanti ospitano uliveti e vigneti ma anche numerosi alberi di pistacchio, il cui sapore non ha nulla da invidiare a quello più famoso di Bronte. Mentre arrivando alla foce del fiume si trova l’omonima riserva naturale, caratterizzata da basse dune e una ricca vegetazione mediterranea fatta di eucalipti, acacie e pini.



capo bianco

L'imponente falesia a picco sul mare di Capo Bianco



La riserva, che si estende per oltre 200 ettari, è stata istituita nel 1984 per tutelare l’ecosistema costiero e le numerose specie di uccelli come l’airone cenerino, il gabbiano reale, l'airone rosso e il falco di palude. Ma qui ci si può imbattere anche in alcuni esemplari di tartaruga caretta caretta. Nelle vicinanze della riserva si trova Capo Bianco, imponente falesia a picco sul mare, la cui spiaggia è considerata una delle più belle di tutta la Sicilia. Sempre a breve distanza ci sono le rovine dell’antica colonia greca Eraclea Minoa, con i resti dell’abitato e del teatro.

Anche tra i Monti Sicani, catena montuosa che si trova nella parte centro meridionale della Sicilia, tra le province di Agrigento e Palermo, ci sono alcune perle tutte da scoprire. Bivona, ad esempio, è famosa per la produzione di pesche e per l’antico culto di Santa Rosalia. Mentre il vicino comune di Palazzo Adriano ha fatto da set al film Nuovo Cinema Paradiso, vincitore dell’Oscar nel 1990. E il centro storico vale una visita anche per il castello eretto sul colle di San Nicola. Noto per le sue antiche tradizioni è anche San Biagio Platani: qui nel periodo di Pasqua la cittadina viene interamente decorata con grandi archi fatti di canne di bambù.


La Riviera dei Ciclopi

faraglioni aci trezza

aci trezza

Una panoramica di Aci Trezza dall'alto

Lungo la costa a nord di Catania si sviluppa un itinerario affascinante, ricco di bellezze naturali e di storia. La Riviera dei Ciclopi, con i panorami di pietra lavica dell’Etna, i faraglioni e un mare blu cobalto è la meta ideale per chi vuole cercare relax in riva al mare ma al tempo stesso scoprire piccoli e caratteristici borghi. Questo tratto di costa siciliana deve il suo nome a una leggenda omerica: i faraglioni che oggi si possono ammirare nel mare sono le grosse rocce laviche che il ciclope Polifemo decise di scagliare in acqua per cercare di fermare Ulisse, sfuggito dalla sua prigionia.

Le formazioni rocciose nate dall’attività vulcanica, che includono anche una serie di grotte, fanno parte dell’area marina protetta Isole Ciclopi, nata per proteggerne la flora e la fauna.





Basilica di San Sebastiano

La Basilica di San Sebastiano ad Acireale



Per scoprire la Riviera dei Ciclopi, il punto di partenza dell’itinerario è Acireale. Situata su una terrazza lavica che scende fino al mare, la cittadina vanta uno splendido centro storico barocco. Piazza Duomo è circondata su tre lati da importanti monumenti: la Cattedrale del Seicento, la Basilica di San Pietro e Paolo del Settecento e il Palazzo Municipale con i suoi particolari balconi in ferro battuto. Massima espressione del barocco di Acireale è la Basilica di San Sebastiano, con una splendida facciata che riporta un fregio con quattordici putti che reggono festoni. Vale la pena raggiungere anche la frazione di Santa Maria la Scala, porticciolo di pescatori in cui mangiare in uno dei tanti ristoranti di pesce mentre si ammirano le coloratissime barche ormeggiate.

Poco più a sud si trova un altro paesino di pescatori, quello di Aci Trezza, località in cui godere del migliore panorama sui Faraglioni dei Ciclopi e ambientazione del romanzo “I Malavoglia” di Giovanni Verga. Qui la vita si sviluppa principalmente sul litorale, con i suoi numerosi bar e ristoranti e i pontili di legno su cui prendere il sole. La Riviera dei Ciclopi si conclude, poi, con Aci Castello che dista poco meno di 10 chilometri dal centro di Catania. Questo magnifico borgo marinaro deve il suo nome al castello normanno del XII secolo costruito su una roccia vulcanica nera a strapiombo sul mare. La struttura è accessibile tramite una scalinata in muratura e, tra le zone meglio conservate, vi sono il cortile, la cappella e l’ampia terrazza per godere di una vista panoramica sul golfo.



L’Appennino Siculo

Monti Nebrodi

Un piccolo comune arroccato sulla catena dei Monti Nebrodi

A ridosso della costa nord-orientale della Sicilia, separata dall'Appennino calabro dallo Stretto di Messina, lungo la catena montuosa che costituisce la dorsale del tratto appenninico siculo, si sviluppa una delle zone più incontaminate dell’isola, ideale per gli amanti del trekking e della natura selvaggia. I gruppi montuosi dei Nebrodi e delle Madonie, arrivando fino alla valle del Torto, lasciano spazio a panorami mozzafiato che si intervallano a due parchi regionali protetti dove ammirare una rigogliosa flora e una ricca fauna.

Muovendosi verso ovest lungo la costa settentrionale siciliana, nascosto tra le verdi vallate dei Monti Nebrodi, si sviluppa l’omonimo Parco, la più grande area protetta della Sicilia che si estende per 86.000 ettari dall'Etna, a sud, fino al Mar Tirreno, a nord. Gli antichi Greci chiamavano questa zona "la terra dei caprioli", ed è proprio da "nebros", capriolo, che si origina il nome del parco. Qui si può ammirare una lussureggiante vegetazione che circonda cascate e laghi scenografici, esplorando le zone più suggestive a piedi sui tanti sentieri per il trekking, ma anche costeggiando il corso del torrente fino ad addentrarsi nel cuore delle montagne della Sicilia.

Bronte

La città di Bronte, ai piedi dell'Etna, è famosa in tutto il mondo per il suo pistacchio

Raggiungendo le Rocche del Crasto, un massiccio roccioso di natura calcarea dell'era mesozoica, che rappresenta un raro esempio di rocce dolomitiche nell'Italia meridionale, si ammirano l'aquila reale e il grifone, che nidificano sui suoi fianchi scoscesi e inaccessibili. I meno allenati possono salire sulla cima del vicino Monte Pagano, nel settore meridionale dei Nebrodi, dove ha sede la più estesa sughereta dell’isola. Mentre per chi è alla ricerca di esperienze uniche, si può praticare il Canyoning gettandosi nell’acqua pulita del torrente.

La porta d’ingresso della valle è un mulino ottocentesco, dove oggi ha sede l’associazione naturalistica “I Nebrodi” che organizza tour in zona. Ma vale anche la pena visitare i piccoli comuni situati nel territorio della riserva. A Galati Mamertino ci si può imbattere in splendidi esemplari di capriolo. San Fratello, in provincia di Messina, è una rinomata zona per il turismo equestre e si può pernottare in uno dei tanti agriturismi con maneggio per esplorare le vallate circostanti in sella. Mentre Bronte, ai piedi dell'Etna, è famosa in tutto il mondo per la produzione di pistacchio.

Petralia Sottana

Petralia Sottana, l'unico borgo siciliano Bandiera Arancione secondo il touring club

Spostandosi verso il Parco delle Madonie, tra il corso dei fiumi Imera e Pollina, si visitano borghi caratteristici come Gangi con il suo famoso castello e Palazzo Bongiorno, Geraci, le Gole di Tiberio e la riserva dello Zingaro, localizzata nelle vicinanza di San Vito Lo Capo: una zona che comprende 1600 ettari di vegetazione costiera e da cui dipartono numerosi sentieri per il trekking. Vale una tappa anche Petralia Sottana, unico borgo siciliano certificato dal Touring Club con la Bandiera Arancione. E’ situato a 1000 metri di altitudine e sorge nel cuore del massiccio centrale del Parco delle Madonie, sviluppandosi attorno al nucleo primitivo del castello e della chiesa madre. E’ qui che ha sede anche il centro base per l’escursionismo, che si articola in numerosi sentieri che intersecano dorsali e vallate, con percorsi a piedi o cicloturistici ed equestri, oltre a piste sciistiche per la stagione invernale.

Il parco, poi, ospita oltre la metà delle specie vegetali siciliane, e in particolare gran parte di quelle presenti solo in Sicilia. Come, per esempio, l'Abies nebrodensis in via di estinzione, e che può essere ammirato nel Vallone Madonna degli Angeli.

Riserva dello Zingaro

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