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Puglia: 3 itinerari per scoprire le zone più autentiche

 di Eleonora Riva e Lucia Ancilotti

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Le acque cristalline del Salento e delle Isole Tremiti, il borgo marinaro di Polignano e le meraviglie barocche di Lecce. Quando si parla di Puglia sono queste alcune delle mete più famose che vengono subito in mente. Ma la regione ha tantissimi angoli nascosti da scoprire, paesaggi naturalistici da percorrere con un trekking o in sella a un cavallo, piccoli borghi tra le montagne e perle barocche. Qui si riscoprono l’antico fascino e le tradizioni della Puglia più autentica. Allontanandosi dalle mete più turistiche che quest’anno, complice il boom del turismo di prossimità, sono ancora più gettonate.

OFTravel ha selezionato tre itinerari. Si parte dalle distese di uliveti e dai caratteristici trulli della Valle d’Itria per poi passare alla scoperta della Foresta Umbra, l'area più incontaminata del Gargano. Per arrivare all’Appennino Dauno, nella zona di Foggia, con i suoi borghi medioevali certificati dal Touring con la Bandiera Arancione e le sue oasi naturalistiche.


Valle d'Itria

Valle d'Itria
platani

I trulli di Alberobello

Il vero cuore rurale della Puglia, costellato da infinite distese di uliveti e ordinati frutteti che si stagliano su un terreno di colore rosso acceso, si ammira percorrendo la scenografica Valle d’Itria. Una porzione di territorio a cavallo tra la città di Bari e le province di Brindisi e Taranto, nella parte meridionale dell'altopiano delle Murge, la depressione carsica che si estende tra Locorotondo, Cisternino e Martina Franca. Qui si trovano le tipiche abitazioni, i Trulli, costruite a forma di cono con pietra locale, i muri a secco e le splendide masserie immerse nella campagna. Un itinerario alla scoperta di questa zona non può quindi non prevedere una tappa ad Alberobello, celebre per i suoi trulli che sono stati inseriti dall’Unesco nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità. Cisternino e la vicina Locorotondo sono considerati tra i borghi più belli d'Italia. Mentre a Martina Franca è imperdibile una visita del centro tipicamente barocco. A Ostuni, invece, l’unica città della valle con uno sbocco sul mare, ci si addentra nei vicoli stretti del centro che le valgono anche il soprannome di Città Bianca.

Grotte di Castellana

Le Grotte di Castellana, complesso speleologico che arriva a 70 etri di profondità

Per gli amanti della natura, valgono una tappa le Grotte di Castellana: un grande complesso speleologico che arriva fino a 70 metri di profondità. L'ingresso naturale è una enorme voragine profonda sessanta metri che rappresenta anche l’unico punto di accesso esterno. Qui si possono scegliere due diversi itinerari: quello parziale è lungo 1 km, mentre quello completo richiede circa due ore per essere percorso e si sviluppa per 3 km tra caverne e voragini sotterranee. La più scenografica di tutte è la Grotta Bianca, che affascina per la ricchezza e il biancore dell’alabastro di cui è ricoperta, che le valgono il soprannome di grotta più luminosa e splendente al mondo. Anche il panorama è molto variegato. La valle alterna tratti di bosco e di macchia mediterranea a numerosi oliveti secolari e vigneti da cui si ricavano vini bianchi celebri in tutto il mondo, come il Locorotondo DOC e il Martina Franca DOC. Qui sono di passaggio numerose specie di uccelli migratori, da ammirare soprattutto se ci si addentra nella riserva naturale regionale orientata Bosco delle Pianelle, nel comune di Martina Franca. Un tempo offriva rifugio ai molti banditi della zona, oggi consente di avvistare alcuni esemplari rari di uccelli, come la poiana con il suo lento volo planato, il gheppio e il raro sparviere.


Foresta Umbra

foresta umbra

Parco Nazionale del Gargano

Il Parco Nazionale del Gargano

È la zona più incontaminata del Gargano, e si estende per migliaia di ettari nella parte nord-orientale del promontorio. La Foresta Umbra è un'area naturale protetta posta proprio all'interno del Parco Nazionale del Gargano. Caratterizzata da boschi di faggi, querce, aceri e lecci che insieme formano la più estesa zona di latifoglie d'Italia, tra cui spiccano le Faggete Vetuste dichiarate Patrimonio Naturale dell'Umanità dall'Unesco. La riserva si sviluppa fino a un’altitudine di circa 830 metri e vanta una storia millenaria. Nonostante i disboscamenti e gli incendi che si sono succeduti nei secoli, infatti, ha conservato, quasi integralmente, il suo manto vegetativo.
Nella parte superiore, quella che si sviluppa a un'altitudine maggiore, si trova per lo più la faggeta, mentre più in basso ci si immerge nel bosco mediterraneo con lecci e specie minori. Particolarmente suggestivo, poi, lo scenario che la foresta offre in autunno, quando le foglie degli alberi si tingono dei tipici colori, e si esplorano i sentieri dei vari percorsi di trekking accompagnati dalla melodia degli uccelli, come il picchio rosso, lo sparviero, il gufo reale, il frosone e la bigia grossa.


Vieste

Vieste, la città più ad est dell’intero Promontorio del Gargano

La Foresta Umbra si estende in vari comuni. Tra questi vale una sosta Monte Sant’Angelo, celebre per il santuario di San Michele Arcangelo, Patrimonio Mondiale dell'Umanità per l’Unesco, e meta di pellegrinaggi sin dal VI secolo. A Vieste, la città più ad est dell’intero Promontorio del Gargano, in posizione isolata rispetto agli altri centri, si fa vita di mare sugli oltre 30 km di costa che vantano alcune delle più belle spiagge della regione. Vico del Gargano è stato nominato uno de "I Borghi più belli d'Italia” per via del suo centro storico suggestivo, caratterizzato da piccole viuzze e costruzioni in pietra, dominate dal castello e dalla grande cupola della Collegiata dell’Assunta. Peschici, infine, è un suggestivo borgo di mare situato nel punto più a Nord del Gargano e dell'intera Puglia.



Capitanata e

Monti Dauni

Monti Nebrodi

L'Anfiteatro romano di Lucera

La Capitanata è la parte settentrionale della Puglia che corrisponde alla zona della provincia di Foggia. L’origine del nome risale all’epoca bizantina, quando il territorio era amministrato da funzionari del governo chiamati “catapani”. Sono tre le zone che la compongono: il Tavoliere delle Puglie, il Gargano e i Monti Dauni. Proprio tra queste ultime montagne appenniniche è possibile scoprire la Puglia più autentica, fatta di natura selvaggia e piccoli borghi con case di pietra.
L’Appennino Dauno, con le sue rigogliose foreste di querce e faggii e le basse montagne che corrono lungo il confine con il Molise e la Campania racchiude, infatti, alcune bellezze naturalistiche poco note. Per scoprirle si parte dalle Gole di Accadia, un’oasi naturale conosciuta anche con il nome di Gole di Punta di Pietra. Si tratta di alte pareti bianche di roccia calcarea situate all’interno di una zona incontaminata riconosciuta come Zona Speciale di Conservazione. Arrivati al laghetto è possibile scoprire la flora e la fauna caratteristiche della zona: pioppi, orchidee, sparvieri, tassi e cinghiali. Gli amanti del trekking possono anche scegliere uno dei numerosi sentieri che si snodano intorno al Monte Sambuco, vicino al borgo medioevale di Pietramontecorvino e più vasta area boschiva dei Monti Dauni.

Bovino

Il Castello Ducale di Bovino

L’itinerario alla scoperta dei borghi parte, invece, da Lucera, centro militare ed economico già al tempo dei Sanniti e dei Romani e fino ad arrivare al dominio spagnolo. Il suo Museo Civico espone la più vasta collezione di ceramiche dell’epoca dauna, tra il VI e V secolo avanti Cristo, compresa la rappresentazione del Dio Dauno che ha dato il nome a quest’area della Puglia. Percorrendo il centro storico si ammirano il Palazzo Federiciano e le torri della Leonessa e del Leone, fino ad arrivare alla Cattedrale dell’Assunta voluta da Carlo II d’Angiò. Da non perdere anche l'Anfiteatro Romano, risalente all'età augusta, che poteva ospitare fino a 18mila persone e il Castello, struttura militare risalente al XIII secolo.
Tra gli altri piccoli borghi che vale la pena visitare c’è Bovino, considerato tra i più belli d’Italia, con il suo Castello Ducale costruito dai Normanni. Nella zona più antica del paese, quella di origine medioevale si trovano palazzi nobiliari con corti interne e portali in pietra (ben 800) realizzati dai maestri scalpellini del luogo ma anche 7 diverse chiese, tra cui la Cattedrale. Spostandosi di qualche chilometro fuori dal paese si trovano altri due interessanti monumenti: il santuario di Santa Maria di Valleverde e il Castello di Deliceto.

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