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Alla scoperta della Calabria più autentica. In 3 itinerari

 di Eleonora Riva e Lucia Ancilotti

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È una delle regioni più selvagge d’Italia, con panorami mozzafiato, scogliere a picco sul mare limpido e piccoli borghi dove rivivere antiche tradizioni religiose, incastonati nelle montagne che sorgono a ridosso della costa. La Calabria, infatti, vanta molti itinerari poco conosciuti, lontani dal turismo di massa, che permettono di ammirare le sue meraviglie naturali ancora in larga parte inesplorate e alcuni tesori archeologici di origine antichissima. OFTravel ha selezionato tre percorsi di viaggio per chi, quest’anno, sceglierà l’Italia e il turismo di prossimità come meta per le prossime vacanze. Si parte dalle cime del Pollino, il parco nazionale più grande della penisola che si sviluppa a cavallo del confine lucano, nel nord della regione. Per poi scendere lunga la costa frastagliata della Riviera dei Cedri, attraversando alcuni piccoli borghi ancora immersi nel folclore e nelle antiche tradizioni locali. Fino ad arrivare alle foreste dell’Aspromonte, nella Calabria meridionale.


Parco Nazionale


del Pollino

Pollino
Orsomano

Le montagne di Orsomano nel Parco Nazionale del Pollino

Non solo mare cristallino e spiagge in cui rilassarsi. La Calabria offre anche natura incontaminata e paesaggi selvaggi da scoprire con un itinerario che parte dal Parco Nazionale del Pollino, a cavallo con la Basilicata. Esteso su oltre 192.000 ettari di terreno, dal mar Tirreno allo Jonio, il parco è parte della catena montuosa dell’Appennino meridionale, con vette che arrivano a superare i 2.000 metri sul livello del mare, come il Serra Dolcedorme (2.267 metri), il monte Pollino (2.248) e il Serra del Prete (2.181). Raggiungendole con uno dei diversi percorsi di trekking si ammirano anche fiumi, torrenti e grotte carsiche.

papasidero

Il piccolo borgo di Papasidero

Inoltre, il Parco del Pollino è considerato l’area protetta più estesa d’Italia. Esplorandolo, ad esempio, si trovano numerosi fossili, come le Rudiste, dei molluschi marini vissuti 60 milioni di anni fa. La zona è anche rinomata per la flora: il pino loricato, con la sua spessa corteccia simile a una corazza, trova qui il suo habitat ideale, insieme a boschi di faggi, abeti e cerri sopra i 1.200 metri. Nelle zone più basse, invece, si trova la caratteristica macchia mediterranea. E il Pollino è anche l’ambiente ideale per la crescita delle erbe officinali. Tra le più comuni vi sono l’aneto, l’assenzio, la belladonna, la camomilla e la carota selvatica.

Chi sceglie un’escursione del parco può anche visitare alcuni rilevanti monumenti come il Santuario della Madonna del Pollino a San Severino Lucano o quello di Santa Maria delle Armi alle pendici del monte Sellaro. Nella valle del fiume Lao si può fare una sosta nell’antico borgo di Papasidero, abitato dalla preistoria, o a Laino con il suo centro storico e il castello risalente al 1811.


Riviera dei Cedri

Riviera dei Cedri

Scalea

Il piccolo borgo di Scalea arroccato sulla roccia

La Riviera dei Cedri, lo stretto tratto di costa tirrenica della Calabria che confina con la Basilicata a Nord e include diverse zone montane a ridosso della costa e fino al parco nazionale del Pollino, vanta alcune delle spiagge più belle e scenografiche della regione. Deve il suo nome ai profumatissimi agrumi che qui, complice il clima particolarmente mite, vengono coltivati sin dall’antichità insieme al bergamotto e che costituiscono anche il vero vanto della Calabria nel mondo. La fascia costiera, 80 chilometri di spiagge e scogliere, però ha anche molto altro da offrire. Si possono visitare piccoli borghi e santuari incastonati nella roccia, prendendo parte a antiche celebrazioni religiose e feste patronali che permettono di rivivere le autentiche tradizioni del passato.


Un itinerario alla scoperta di questa zona non può non prevedere una tappa ad Aieta, di origine bizantina, dove valgono una visita la cappella di San Nicola e la chiesa di Santa Maria della Visitazione. Il piccolo borgo si trova nel Parco Nazionale del Pollino, e benché disti solo 12 km dal mare, vanta tradizioni culturali e enogastronomiche più tipicamente montane. A Praia a Mare, legata al culto della Patrona, la Madonna della Grotta, sono famose le spiagge che si sviluppano su 6 km di costa. In origine era un villaggio di contadini e di pescatori sorto sulle spiagge strette tra il corso del fiume Noce e il contrafforte roccioso oltre la pianura alluvionale del fiume Lao.

praia

Praia a Mare è un antico borgo di pescatori, famoso per le sue spiagge

Di fronte alla costa di Praia si trova l'isola di Dino, con il mare tra i più limpidi di tutta la regione. Secondo le ipotesi più accreditate, il suo nome deriverebbe dall'etimo greco “dina”, ovvero vortice, tempesta, per via delle sue acque particolarmente pericolose per i naviganti, in giornate di mare mosso.

Spostandosi a Paola, si ammira il santuario fondato nel 1453 da San Francesco, patrono della Calabria. L’imponente complesso è assolutamente da visitare ed è ancora oggi uno dei luoghi simbolo della regione, avvolto da tradizioni religiose antiche e misticismo. Infine, l’ultima immancabile tappa è Scalea, splendido borgo a picco sul mare e noto per le sue chiese tra cui quella di San Nicola in Plateis.





Aspromonte

Aspromonte

Un panorama dal Parco Nazionale dell'Aspromonte

Situato nella provincia di Reggio Calabria, il Parco Nazionale dell’Aspromonte deve il suo nome al massiccio millenario (che significa candido, bianco) che lo sovrasta e offre ai visitatori sentieri panoramici e borghi storici incastonati tra due mari, il Tirreno e lo lonio. Il territorio presenta, grazie alle particolari condizioni climatiche, una grande varietà di specie animali e vegetali. Nella parte centro-orientale del massiccio, ad esempio, ci si può imbattere in lupi, cinghiali, gatti selvatici e volpi. Gli amanti delle escursioni, attraversando boschi, pareti rocciose, cascate e torrenti, possono raggiungere una delle diverse vette che sfiorano i 2.000 metri e godere di viste panoramiche della costa, delle Isole Eolie e dell’Etna.

Uno degli itinerari più famosi per raggiungere il Massiccio dell’Aspromonte è quello che segue l’Antico Sentiero dei Greci, percorribile in circa 4 ore, che porta al Passo della Limina passando per il torrente Torbido, il Passo Sella e l’altopiano Fossi di San Nicodemo con il suo santuario.

Pentedattilo

Il paesino abbandonato di Pentedattilo

Se è la natura, quindi, a farla da padrona in questa zona, vale anche la pena visitare uno dei 37 comuni in cui è compreso il parco. Uno dei borghi più spettacolari è quello di Gerace, cittadina medioevale che sorge su un’altura dalla quale si gode di un meraviglioso panorama sul Mar Ionio. Qui si trova anche la più grande cattedrale romanica della Calabria, risalente al 1045, e nel punto più alto sorge il Castello, fondato dai bizantini e fortificato dai normanni nel X secolo.

Nel vasto e selvaggio territorio dell’Aspromonte sorgono anche alcuni “borghi fantasma”. Tra le montagne della costa jonica si trova Pentedattilo, piccolo paesino abbondonato legato ad antiche leggende sui fantasmi che prende il nome dalla roccia su cui è stato costruito, che assomiglia a una mano. Mentre Roghudi è arroccato su uno sperone che si affaccia sulla Fiumara Amendolea. Abbandonato dagli anni ’70 dopo una terribile alluvione, deve il suo nome ai numerosi crepacci che lo circondano ed è ancora possibile visitarlo, passeggiando tra le vie. Senza entrarci, si scorgono nelle case dettagli come tovaglie e bottiglie.

Pollino

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